…una riflessione sull’essere di gruppo
Studiando euritmia impariamo a conoscere i più svariati mezzi artistici, a distinguere fra dionisiaco e apollineo, tra forze espressive delle consonanti e forze impressive delle vocali. Abbiamo la possibilità di farci sfiorare dalle entità dello zodiaco e dei pianeti. Mi sembra che il nostro piccolo sguardo sia inadeguato a un universo così vasto e profondo, e che non sia in grado di conoscerlo e penetrarlo realmente.
Questo studio è per me uno dei “misteri più aperti” del nostro tempo.
All’inizio dei miei studi, mi chiedevo spesso come l’uomo possa evolversi in senso spirituale. Un tempo credevo che il mio percorso dovesse svolgersi nella solitudine e nella più profonda contemplazione, volevo rimanere sola per lungo tempo, e intravedevo la mia salvezza nella meditazione orientale. Ma all’inizio dello studio mi accorsi subito che l’euritmia esige qualcosa di completamente diverso. Esorta l’IO! Vuole che le persone abbiano scambi fra loro, che divengano capaci di socialità.
Non vi è mai nessuna lezione di questo corso nella quale si possa stare da soli sulle proprie gambe. Vi è sempre un TU, che sia un docente, un altro studente oppure un interlocutore spirituale, cioè un brano musicale o una poesia. A me perlomeno è capitato così.
Se per un istante guardo indietro al mio gruppo, in quanto IO mi accorgo di poter riconoscere in ognuno di loro un TU; era così, perciò adesso vi riconosco un NOI.
Quel NOI è per me l’espressione della nostra entità di gruppo, è la fiducia di ogni IO nei confronti dello sconosciuto, inesprimibile TU.
Non significa però che fra noi non vi fossero differenze di opinioni, vi erano e non poche. Però c’era sempre qualcosa per cui NOI sapevamo: “NOI siamo sulla stessa barca”; NOI eravamo convinti che un solo punto di vista non potesse essere l’unica verità. Ogni angolo visuale da cui guardare uno stato di cose era per me una nuova prospettiva per la nostra entità di gruppo.
Proprio in questo momento sviluppiamo il NOI e cresce una fiducia nel “mondo spirituale comune”. Da allora questa fiducia mi sostiene sia nella realtà sociale, sia nel movimento d’insieme con il mio gruppo.
L’euritmia è per me un’entità che crea relazioni.
Con quest’arte abbiamo la possibilità di far incontrare le persone.
Infatti il NOI è per un gruppo forza dell’IO intensificata.
Christopher Kolmsee