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L’essere umano – di Lea van der Pals

Gli dei crearono l’essere umano
donandogli la postura eretta
così da poter accogliere la forza
di parlare, di distinguere, di agire
affinché l’anima vivente compenetri il corpo
con vita, sentimento e coscienza.
Gli fu donato l’abito della bellezza,
la sorgente della ragione,
la forza dell’azione,
ed esso stava al centro del creato
quale sua creatura,
mandato sulla terra
scese nel mondo degli elementi,
e la forza del suo io lo compenetrò,
come un lampo.

Lea van der Pals

Che cos’è l’euritmia

Danza, pittura, disegno, musica, poesia… sono arti e talenti che tutti conoscono. Ben diverso è il caso dell’euritmia, arte giovane, ancora poco nota. Eppure tutte le racchiude in sé, rende visibili pensieri e musiche, li porta in forme e movimenti…

Rudolf Steiner sviluppò le prime basi dell’euritmia all’inizio del XX secolo. Sulla base della sua concezione di uomo, trasformò la figura umana e la sua inesauribile capacità di movimento in uno strumento di rappresentazione. Attraverso l’euritmia le leggi del linguaggio e della musica vengono tradotte in movimenti visibili.

La nascita dell’euritmia

“L’euritmia artistica fu fondata da Rudolf Steiner e Marie von Sivers nel 1912 come pura arte della parola espressa attraverso i movimenti del corpo. La figura umana viene con l’euritmia a tradurre “la parola in gesto, il ritmo poetico in movimento, la costruzione, l’architettura della poesia in forme spaziali” [R. Steiner]. Non si tratta di danza, perché vi mancano le tipiche figure di cambré, croisé, ecarté eccetera: è piuttosto un “linguaggio visibile” o un “canto visibile”, a seconda che si tratti di un testo poetico o di un brano musicale. … Il corpo umano diviene dunque in euritmia un mezzo di espressione dei mondi superiori o delle leggi cosmiche.

Fondamentale esercizio euritmico è il passo tripartito; esso insegna l’armonia dell’incedere, in quanto esprime i moti delle tre facoltà dell’uomo, pensare, sentire e volere, rispettivamente nel sollevare il tallone, nell’alzare il piede e nel ri-appoggiare la punta per terra. Molto usato nell’euritmia pedagogica, la pratica di questo esercizio armonizza i temperamenti e riequilibra la personalità: placa la tendenza del collerico all’ira, sollecita nel flemmatico l’iniziativa, restituisce fiducia in se stesso al malinconico, induce alla calma il sanguinico.